Fantasmi dei Bagni in Giappone

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I bagni giapponesi, oltre alla loro tecnologia avanzata, sono anche conosciuti come palcoscenici per leggende urbane inquietanti. Figure fantasmagoriche abitano questi spazi e fanno parte del ricco folklore giapponese. Da goblin che puliscono sporco a spiriti vendicativi, queste storie vengono tramandate di generazione in generazione, perpetuando la paura e la curiosità. Esploriamo alcune delle più famose leggende di fantasmi di bagni in Giappone.

Aka-name: Il Goblin Lambedor

L'Aka-name, che può essere tradotto come "Lambitore di Sporcizia", è una creatura peculiare del folklore giapponese. Viene descritto come avente un corpo umanoide, un volto grottesco simile a quello di un goblin, capelli vischiosi e una lingua lunga e velenosa. Il suo scopo? Nutrisi dello sporco accumulato nei bagni sporchi.

Sebbene l'idea di un "pulitore soprannaturale" possa sembrare conveniente, l'Aka-name non è del tutto innocuo. Se qualcuno viene leccato dalla sua lingua velenosa, il risultato può essere fatale. La leggenda serve come un inquietante (e un po' comico) promemoria dell'importanza di mantenere il bagno pulito.

Fantasma dei bagni in Giappone

Hanako: Una "Bionda del Bagno" Giapponese

La leggenda di Hanako è una delle più conosciute in Giappone, specialmente tra gli studenti. Si dice che lo spirito di una ragazza dell'epoca della Seconda Guerra Mondiale infesti il terzo bagno del terzo piano delle scuole. Per evocarla, basta bussare tre volte alla porta e chiedere: "Hanako, sei lì?". Se lei risponde o appare, preparati a un incontro soprannaturale.

Sebbene sia considerata inoffensiva nella maggior parte delle storie, alcune versioni più cupe affermano che Hanako può trascinare la sua vittima dentro il water, annegandola. Questa leggenda ha somiglianze con la "Loira do Banheiro" brasiliana, mostrando come i miti di diverse culture possano avere paralleli intriganti.

Sebbene Hanako-san sia la più famosa, alcune versioni della leggenda affermano che se si deride lei o non si mostra rispetto, può evocare uno spirito più pericoloso. Questo spirito, spesso descritto come maschile e aggressivo, attacca coloro che provocano Hanako o che cercano di affrontarla.

Aka Manto: Il Mantello Rosso

Tra i fantasmi dei bagni, Aka Manto è uno dei più terrificanti. Appare indossando un mantello rosso e una maschera bianca, avvicinando le sue vittime con una domanda mortale: "Ti piacerebbe un mantello rosso?" Rispondere "sì" significa avere la pelle strappata e trasformata in un mantello insanguinato. Già il "no" potrebbe portare ad altre conseguenze mortali, a seconda della versione della storia.

L'unico modo sicuro per sfuggire a Aka Manto è rifiutare educatamente: "No, grazie". Questa leggenda riflette l'ossessione giapponese per le scelte e le conseguenze, trasformando qualcosa di così semplice come rispondere a una domanda in un dilemma mortale.

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Reiko Kashima: Lo Spirito Incompleto

Reiko Kashima è una figura tragica e vendicativa. Dopo essere stata brutalmente attaccata e lasciata morire, è stata investita da un treno, risultando nella perdita delle sue gambe. Ora, lei spaventa i bagni, chiedendo: "Dove sono le mie gambe?". Rispondere correttamente — "Nella Villa Expressa Meishin" — è essenziale per evitare un destino terribile.

Questa leggenda ha anche connessioni con Teke-Teke, un altro spirito mutilato, ma che non è limitato ai bagni. Reiko Kashima, tuttavia, rappresenta la fragilità umana di fronte alla violenza, trasformando la sua storia in un avvertimento inquietante sull'indifferenza e sul disinteresse.

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Akai Kami, Aoi Kami: I Cores Mortali

Questa leggenda inquietante coinvolge una scelta apparentemente innocua: rosso o blu? Dopo essersi resa conto di essere senza carta igienica, una voce soprannaturale offre queste opzioni.

  • Scegli il rossoAvrai la gola tagliata o la pelle strappata.
  • Scegli il blu: Sarai strangolato a morte, con il volto blu-porpora.

Si dice che scegliere un altro colore possa imprigionare lo spirito o addirittura portare la vittima nell'oltretomba. Per scappare illesi, alcune versioni suggeriscono di rispondere "giallo", che significa un bagno di urina, ma garantisce la sopravvivenza.

Fantasma dei bagni in Giappone

Shiro-uneri: Il Fantasma del Straccio di Pulizia

Shiro-uneri è uno spirito minore che abita bagni sporchi. Viene descritto come un pannetto per la pulizia vecchio e lurido che ha preso vita dopo anni di trascuratezza. Si dice che appaia per tormentare coloro che lasciano il bagno in cattive condizioni, strofinandosi su di loro in modo grottesco. La storia serve come lezione per mantenere i bagni puliti.

Kanashibari no Toire: A Paralisia no Bagno

Alcuni credono che certi bagni siano maledetti dal fenomeno del Kanashibari – la paralisi del sonno, ma mentre la persona è sveglia e vulnerabile. Chi entra in un bagno maledetto può sentirsi bloccato al WC, incapace di muoversi, mentre una presenza maligna sussurra o appare nello specchio. Questa leggenda è frequentemente associata a luoghi antichi o abbandonati.

Fantasma dei bagni in Giappone

Altre Leggende Minori

Kurokami no Onna: La Donna dai Capelli Neri

Questa leggenda parla di una donna con lunghi capelli neri che appare negli specchi dei bagni pubblici, specialmente nelle stazioni ferroviarie. Se la guardi direttamente, potrebbe sussurrare segreti inquietanti o chiedere aiuto per "trovare suo figlio". Ignorare la richiesta o cercare di andarsene senza rispondere può comportare maledizioni o incidenti fatali.

Hidaruma: Lo Spirito del Fuoco

Si dice che in alcuni bagni antichi, specialmente in scuole o templi, il Hidaruma, uno spirito di fuoco, possa apparire accendendo candele nel bagno. Si presenta come una figura avvolta dalle fiamme e costringe la sua vittima a compiere sfide pericolose. Se falliscono, consuma la loro anima.

Zōri-baki no Rei: Il Fantasma dei Sandali

Nei bagni giapponesi tradizionali, è comune lasciare le scarpe all'esterno e indossare ciabatte specifiche per il luogo. C'è una leggenda che dice che se le ciabatte vengono poste in modo disordinato, apparirà uno spirito conosciuto come Zōri-baki no Rei per perseguitare l'utente. È descritto come un vecchio curvo, con occhi lucenti e una risata sinistra, che fa sì che la persona perda l'equilibrio mentre cammina o scivoli pericolosamente.

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Benjo-gami: Il Dio del Bagno

Sebbene non sia esattamente spaventoso, alcune leggende parlano di uno spirito protettore chiamato Benjo-gami. È una figura soprannaturale associata alla prosperità e alla salute, ma può diventare vendicativa se il bagno viene maltrattato o trascurato. La leggenda suggerisce che mantenere il bagno pulito e onorare Benjo-gami porti buona fortuna.

La Trappola della Carta Igienica Infinita

In alcune scuole o edifici antichi, c'è la leggenda che, nel tentativo di prendere la carta igienica in un bagno infestato, essa non finisca mai, avvolgendosi all'infinito mentre una risata distante risuona nel luogo. Si dice che l'unico modo per scappare sia ignorare la carta e uscire senza pulire le mani o il viso.

Queste leggende dimostrano come i giapponesi riescano a trasformare anche gli ambienti più comuni in fonti di terrore psicologico. I bagni, con la loro privacy e vulnerabilità, diventano scenari ideali per il folclore inquietante.